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Una delle novità previste nella bozza di Legge di Bilancio 2018 è la prescrizione cartelle esattoriali in 10 anni e avrà effetto retroattivo e, in quanto tale, interesserà anche i debiti già prescritti in caso di mancata contestazione.

I contribuenti, così, si troveranno a fare i conti con le cartelle esattoriali prescritte: bollo auto, multe, contributi Inps e imposte locali (Imu, Tasi, Tari).

Secondo UNCAT, l’Associazione degli Avvocati Tributaristi, la prescrizione decennale delle cartelle esattoriali non contestate penalizzerà i contribuenti e soprattutto coloro che, certi della prescrizione del proprio debito, non hanno aderito alla rottamazione introdotta con i DL 193/2016.

Ecco il comunicato degli avvocati tributaristi del 25 ottobre 2017:

Illegittima e gravemente vessatoria la prescrizione decennale delle cartelle esattoriali non contestate, con effetto retroattivo. Insieme con la cartolarizzazione dei crediti fiscali, le misure prefigurano lo scardinamento di principi costituzionali e il principio di certezza del diritto con grave danno dei cittadini contribuenti, totalmente ingiustificato”.

Le nuove regole in materia di riscossione dei debiti fiscali rischiano di punire i contribuenti e soprattutto coloro che non hanno aderito alla rottamazione delle cartelle del DL 193/2016 proprio perché certi dell’oramai imminente prescrizione del proprio debito.

La Legge di Bilancio 2018, ancora in bozza e non trasmessa in Parlamento, potrebbe rivelarsi una vera e propria mazzata per contribuenti e imprese, che potrebbero veder presto tornare a galla debiti prescritti ormai da anni.