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Diverse le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2018, oggi ci dedichiamo alle novità riguardo le modalità di corresponsione delle retribuzioni e dei compensi ai lavoratori (art. 1, commi 910-914). Cosa cambia e da quando?

[leadin align=”left”]Addio contanti per il pagamento degli stipendi.[/leadin]A prescindere dalla tipologia del rapporto di lavoro instaurato, i datori di lavoro o committenti non potranno più corrispondere la retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente al lavoratore. Infatti, a far data dal 1° luglio 2018 i datori di lavoro o committenti potranno corrispondere ai lavoratori la retribuzione e ogni anticipo di essa, attraverso una banca o un ufficio
postale con uno dei seguenti mezzi:

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  • bonifico sul conto identificato dal codice IBAN indicato dal lavoratore;
  • strumenti di pagamento elettronico;
  • pagamento in contanti presso uno sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento;
  • emissione di un assegno consegnato direttamente al lavoratore, o in caso di suo comprovato impedimento, ad un suo delegato.

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L’impedimento si intende comprovato quando il delegato a ricevere il pagamento è il coniuge, il convivente o un familiare, in linea retta o collaterale del lavoratore, purché di età non inferiore a sedici anni.

Pertanto non si potrà più corrispondere le retribuzioni per mezzo di denaro contante ne sarà valida la firma apposta sulla busta paga come prova dell’avvenuto pagamento della retribuzione. Per chi violasse il predetto obbligo si configura la sanzione amministrativa che prevede una somma pecuniaria da 1000 a 5000 euro.

Le nuove norme prevedono alcune esclusioni: saranno esonerati dall’obbligo di pagare lo stipendio con metodi tracciabili i datori di lavoro per rapporti di lavoro domestico che rientrano nella sfera applicativa dei contratti collettivi nazionali per gli addetti a servizi familiari e domestici. In sintesi, i datori di lavoro domestico potranno continuare a pagare colf, badanti e baby sitter in contanti, vista le peculiarità della tipologia di lavoro subordinato.